Abbiamo un sogno: andare a Briosco a giocarci la salvezza diretta in un pomeriggio di primavera.

Ah-ah-ah. Ma voi siete matti!

Certo che siamo matti, siamo il Grosio. E se siamo dove siamo, se abbiamo guadagnato una promozione che sembrava impossibile, se stiamo giocando alla pari contro squadre dal bacino di utenza mille volte più grande del nostro, se abbiamo affrontato duemilatrecentoquaranta minuti di Prima Categoria solo ed esclusivamente con i ragazzi del nostro settore giovanile, se nonostante tutte le difficoltà e le sfighe siamo ancora qui a lottarcela fino in fondo, se con tutti i nostri limiti possiamo ancora vagheggiare un maggio sereno fatto di domeniche a passeggiare sulla ciclabile…è perche siamo il Grosio. E sappiamo sognare tenendo i piedi ben piantati a terra.

Tutto si può ancora fare: abbiamo quattro punti sulla Canzese, abbiamo tre punti sulla Brioschese. Abbiamo quattro incontri alla portata, due dei quali in casa, l’ultima a Briosco che ci può lanciare nell’Olimpo. E il calendario delle nostre rivali è difficile, fatto di scontri diretti e Costamasnaga, di sfide a compagini mai dome come Veduggio e Aurora Calcio. E noi siamo il Grosio, e sappiamo batterci con l’entusiasmo dei sognatori e la concretezza dei contadini.

A Caloloziocorte va in scena la 26^ma puntata della serie “Risultato Criminale”: ancora una partita giocata bene, ancora una sconfitta figlia di dettagli mancati e sfighe e sbilanci arbitrali. Stavolta mettiamo giù un 4-4-2 classico, Lele in porta, Simic-Lillo-King-Jeky, Pane-Mare-Claudio-Roby, Fabio e Cicala. Iniziamo bene, coperti il giusto e capaci di ripartire fulminei e pericolosi. Dopo pochi minuti orchestriamo un contropiede che libera Cicala sul lato sinistro del fronte d’attacco, è occasionissima: ci sarebbe ancora spazio per avanzare ma Cicala affretta la conclusione, che è bella ma non entra. Il resto del primo tempo è molto equilibrato, con loro che tengono più il pallino del gioco e noi che usciamo ficcanti e concreti, ma come al solito decide un mix di errori nostri e malizie loro, con la gentile partecipazione dell’arbitro. Il recupero è finito da un pezzo e loro sono in attacco, noi recuperiamo la palla ma anzichè spazzarla ci impelaghiamo in un corpo a corpo che finisce con il calcio d’angolo. L’arbitro lascia continuare, loro lo battono al di fuori della lunetta verso la porta e la palla arriva in mezzo addosso a Micelin ed è 1-0. L’arbitro fischia la fine.

Abbiamo fiducia per la ripresa, perchè al di là del gol abbiamo giocato bene, ma dopo cinque minuti arriva la doccia fredda. La palla è in area e uno di loro la insegue e uno di noi lo insegue, e il loro cade e urla e per un secondo e più non succede nient’altro ma poi l’arbitro dà il rigore. Dalla tribuna non si capisce una sega, chissà se è fallo o no, ma fa riflettere e un po’ girare le palle il ritardo con cui il direttore accorda il penalty, che sa tanto di totale indecisione guidata dalla pressione dell’urlo e dell’atmosfera di casa: se eravamo in Serie A prima non lo dava e poi protestavano e poi andava a consultarsi con l’arbitro di porta e poi tranquillizzava tutti alzando il fischietto e alla fine lo dava e Cesari in studio diceva che secondo lui il contatto c’era e bene ha fatto l’arbitro a tornare sui suoi passi. Insomma rigore, calciato basso alla destra di Lele che intuisce ma non ci arriva: 2-0. Sembra finita, ma abbiamo altri progetti, e pochi minuti dopo facciamo il 2-1: punizione dolce e chirurgica dalla trequarti di Mare, che becca Lillo tra il dischetto e l’area piccola, Lillo la appoggia comoda all’angolino ed è gol. E qui loro mettono in mostra l’esperienza di chi sa gestire i momenti difficili e noi la sfiga di chi non riesce a ribaltare le partite anche se meriterebbe: su un’altra punizione di Mare dalla trequarti il portiere esce male e la palla resta lì, Fabio di testa la indirizza in porta ma ce n’è uno sulla linea ed è abbastanza alto da intercettarla e negarci il pari. E poi c’è Pane che appena dentro l’area fa una magia ad aggirare il difensore che però allarga il braccio a coprire e col braccio la intercetta e l’arbitro è lì ma non fischia niente e si continua così, finchè siamo nel recupero e su contropiede il Calolziocorte segna il gol che chiude il sipario: 3-1, complimenti a loro.

Giovanili: la Juniores tiene viva la speranza di giocarsi il campionato battendo 4-2 in casa la PentaPiateda e tenendo nel mirino l’Alto Lario capolista; gli Allievi marcano un roboante 12-0 sul campo della Polisportiva Villa; i Giovanissimi si arrendono in casa per 0-2 al Bergamo Longuelo.

Domenica si torna al Comunale dove arriverà il Missaglia, per una partita da vincere a tutti i costi. Perchè noi abbiamo un sogno.

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