Il Grosio sconfigge meritatamente un Mandello coriaceo, magari limitato da alcune assenze ma sempre ostico, incamerando tre punti fondamentali al solo prezzo di un paio di squalifiche per l’ultima partita.

Oppure: il Grosio vince una partita scontata contro un Mandello fragile e spuntato, e portando a casa tre punti ovvi tenta il suicidio accumulando due squalifiche assurde a seguito di ammonizioni per proteste ai diffidati.

Ognuno scelga la sua verità, diceva un giovane Ligabue: noi siamo influenzati dal tifo per il Grosio e dalla promessa di primavera che sboccia nel sole della Ganda, e quindi propendiamo per la prima versione. Senza però dimenticare i granelli di verità contenuti nella seconda.

Ci schieriamo con il solito 4-3-3, in porta Pota, in difesa da destra a sinistra Simic-Lillo-King-Roby. Centromediano Claudio, affiancato dagli interni avanzati Mare e Wolly. Sulle fasce Pane e Cesco, centravanti Fabio. E’ chiaro da subito che il Mandello non è venuto a fare una gita, e nonostante la situazione di classifica tranquilla gioca la partita col consueto ardore. E però per noi è la partita della vita, e ne prendiamo il controllo abbastanza in fretta: prima Mare prende un palo con una sontuosa botta da fuori area, e poi arriva il gol del vantaggio con l’Airone. Siamo dopo la mezz’ora, c’è una carambola in area ospite che libera Fabio sul palo di sinistra: temiamo tutti che se la aggiusti sul destro ma questa volta la incrocia col mancino, come viene, ed è uno a zero. E di qui in poi il Mandello si accartoccia, rivelandosi fragile nella volontà di giocare una partita gagliarda: passa poco e facciamo il secondo, con Pane che striscia sotto il pelo della difesa avversaria e poi detta il passaggio in profondità bruciando centrale e terzino; non è fuorigioco, o almeno l’arbitro non lo fischia, Pane di fronte al portiere avversario non sbaglia ed è due a zero a fine primo tempo.

Già appuntate sul bollettino di guerra due vittime, diffidati che non potranno giocare l’ultima partita: Simic che viene ammonito per un fallo di gioco, Wolly che prende un ingenuo giallo per proteste. Nota di cronaca, l’arbitro denota una fiducia eccessiva nella propria capacità di risolvere situazioni dubbie quando ammonisce a cazzo Pane per una presunta simulazione in area: è il primo episodio di una conduzione mediocre che continuerà nella ripresa.

Passa poco nel secondo tempo e facciamo il 3-0: Mare è lanciato sulla destra e con un pallonetto liftato trafigge il portiere, che peraltro era caduto a terra cinque secondi prima lasciando strada libera. E’ il punto esclamativo sulla partita, verrebbe voglia di andare a casa ma la buona compagnia e un caldo odore di piastra ci trattengono sulle tribune. E facciamo bene a rimanere, perchè la schizofrenia del Grosio e la presunzione dell’arbitro allungano il copione. Al quarto d’ora un centrocampista del Mandello è nervoso e gira il campo a dare sportellate, finchè incrocia Roby e con un brutto fallo soddisfa il suo desiderio di essere ammonito: ci deve essere un travaso di follia, perchè Roby legittimamente incazzato con l’avversario se la prende anche con l’arbitro che lo ammonisce, ed ecco un altro diffidato che si fa squalificare per un giallo futile. Ma non finisce qui, perchè dopo un po’ l’arbitro tira fuori il cartellino rosso, e così ci tocca anche giocare l’ultima mezz’ora in dieci. Per fortuna il Mandello è svogliato e in ogni caso non irresistibile, ma l’arbitro prova comunque a rimetterla in piedi a venti dalla fine, quando su una situazione discutibile indica il dischetto con la gestualità impettita di chi sbaglia spesso ma vuol convincersi di non avere mai un dubbio. Tira il centravanti, entrano in area in sette ma l’arbitro fa finta di niente, ed è 3-1. Il Mandello continua ad attaccare ma non crea nessun pericolo sostanziale fino al recupero, quando su un’altra situazione dubbia il direttore si convince di aver proprio visto giusto, di essere severo ma giusto, e tirando la leva della sicurezza nel cervello aziona contemporaneamente il fischio del fischietto e il braccio che indica il dischetto. Evidentemente tra i neuroni del direttore si insinua lo spettro del dubbio, e quando il centravanti tira ed entrano in area in sette – come la prima volta e come sempre – ecco pronta la scusa per compensare, annullando il gol a termini di regolamento. Esecuzione da ripetere, Pota ne approfitta per parare il primo penalty della stagione, e finisce così, 3 a 1 per noi.

Se guardiamo alla classifica, c’è da sentirsi soddisfatti qualche secondo e poi buttarsi con ferocia sulla prossima e ultima partita: con una vittoria saremo matematicamente salvi senza playout, qualsiasi altro risultato ci lascia appesi al finale di Arcadia-Costamasnaga. E in questo campionato pazzo, con una capolista pazza come il Costamasnaga, non si può essere tranquilli. Abbiamo tutte le carte in regola per farcela: finora non abbiamo mai perso contro le squadre che ci seguono in classifica, e la Brioschese ci segue. E però a Briosco è caduta la Pontelambrese ed è caduto il Costamasnaga, quindi occhio: sarà una battaglia fino all’ultimo minuto, una partita imperdibile.

Altro appuntamento da non mancare nel prossimo weekend è con la Juniores, che vincendo 3-1 a Talamona ci regala il sogno di giocarci la vittoria del campionato in casa. L’avversario è l’Alto Lario, in vantaggio di tre punti, il giorno è sabato 29 aprile, l’orario sono le 17:30, il risultato è uno solo. Il calcio esiste per giocare queste partite.

Settore giovanile: gli Allievi prima sconfiggono 8-0 la Pontese e poi si arrendono per 1-5 al Dubino, mentre i Giovanissimi escono sconfitti per 7-1 dal match con La Torre.

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